Perché rileggere 1984 di George Orwell?

Da un lato, per rinfrescarci la memoria sull’importanza della comunicazione e del linguaggio (in questo momento in tanti ne avrebbero bisogno), e dall’altro, per leggere una nuova traduzione del “vecchio” 1984 studiato a scuola.

Parliamoci chiaro, quando approcciamo un classico tradotto è necessario fare attenzione a quale traduzione scegliere perché le traduzioni invecchiano, mentre gli originali non invecchiano mai. “La traduzione di un bel libro è come la messinscena di un bel testo teatrale, o una nuova interpretazione di un grande brano musicale”, afferma Daniele Petruccioli che ha curato la traduzione per Bur Rizzoli da noi scelta.

Se avete avuto modo di leggere l’articolo del nostro blog in cui parliamo di traduzioni tradite, sarete sorpresi di scoprire quanto, in traduzione, spesso qualcosa si rivela anziché essere tradito. Infatti, ogni traduzione del romanzo di Orwell, dalla prima edizione italiana pubblicata nel 1950 a oggi, rivela qualcosa del suo senso originario.

Ambientato in un luogo immaginario, chiamato Oceania, il testo pone al traduttore come sfida iniziale quella di decifrare e adattare il linguaggio e i neologismi creati dall’autore.

Il newspeak, una sorta di inglese semplificato che punta a impoverire la lingua per impoverire il pensiero, e il doublethink, la capacità di ritenere vero qualunque assunto e anche il suo opposto, ben descrivono la spersonalizzazione forzata vissuta in qualunque regime totalitario.

Tabella con alcuni neologismi tradotti in italiano, dalla prima edizione del 1950 a oggi.

Spesso citato, più o meno a proposito, dai mezzi di informazione o sui social, spesso associato ad altre opere contemporanee (non solo romanzi, ma anche film, serie tv, opere d’arte o teatrali) il testo distopico di Orwell mette immediatamente in guardia il lettore attraverso l’uso di questi neologismi.

Oggi siamo abituati a sentir parlare di distopia, ovvero di una situazione che per certi versi è familiare, ma per molti altri sfugge alla comprensione, e il romanzo politico di Orwell ne è pieno.

Il nostro invito è quello di riscoprire uno dei testi cardine del Novecento, sempre attuale e che non smette di far riflettere ricordandoci, ancora oggi, cosa può accadere quando l’esercizio del pensiero viene impedito e l’espressione della verità diventa un atto rivoluzionario.

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