L’inglese, che spesso passa per una lingua semplice e lineare, risulta pieno di inflessioni e variazioni linguistiche localizzate. L’australiano ad esempio, è ben più che una versione colorita del British English.
Molto simile al Cockney delle classi popolari dell’East London, l’inglese australiano si pronuncia erodendo le –R in finale di parola. Così che parole come forever, together, shiver, river suoneranno forevah, togethah, shivah, rivah. Gli australiani stessi la definiscono una “pronuncia pigra”, per cui anche i suffissi in –ING vengono spesso tralasciati (si pronuncerà quindi catchin’, fishin’, studyin’).
La cadenza orale varia da stato a stato, ma non esistono dei veri e propri dialetti, vista la giovane età del Paese (colonizzato dagli inglesi nel 1788). Generalmente, la pronuncia australiana varia dal British English canonico al broad accent tipico dei ceti più bassi e degli abitanti dell’Outback, il cuore agricolo del paese. Steve – Crocodile Hunter – Irwin, il celeberrimo documentarista scomparso nel 2006 a causa della puntura di una manta velenosa e diventato de facto eroe nazionale, è un chiaro esempio di broad accent.
In quanto a grammatica, alcune tra le espressioni più comuni a livello gergale, sono l’utilizzo del pronome “them” al posto dell’aggettivo possessivo “their” e di “me” al posto di “my”. Un esempio può essere l’esclamazione:
“Those guys have to take them cows and move out of me property right now!”
Un’altra buffa abitudine diffusa a livello gergale è quella di sottolineare la seconda persona plurale con una –S. “You” significherà quindi “tu”, mentre “youse” sta per “voi”.
In caso di variazioni lessicali tra American e British English, l’australiano si adegua solitamente a quest’ultimo. Ma ci sono numerosi casi in cui i nostri amici dell’emisfero sud utilizzano un lessico specifico. Nella tabella sottostante potete notare alcune tra le peculiarità lessicali australiane più famose.
AMERICAN ENGLISH | BRITISH ENGLISH | AUSSIE ENGLISH |
Sidewalk | Pavement | Footpath |
Gas Station | Petrol Station | Service Station (Servo) |
Candies | Sweets | Lollies |
Rubbish truck | Garbage truck | Tip truck |
Garbage bin | Rubbish bin | Wheelie bin |
Truck | Lorry | Ute (Utility Wagon) |
Apartment | Flat | Unit |
Sempre a livello lessicale, per intendersi bene con gli abitanti del Down Under, è fondamentale comprenderne la passione per le abbreviazioni. Come dicevamo precedentemente, la loro è una parlata pigra. Ecco quindi di seguito una lista, non esaustiva, delle abbreviazioni indispensabili nella quotidianità australiana:
Aussie – Abitante dell’Australia (che si pronuncia ah-strèl-ya)
Barbie – Barbecue
Veggies – Vegetables
Tellie – Television
Rellie – Relative (“What are you doing for Christmas? Oh, just stayin’ with me rellies!”)
Brickie – Bricklayer, muratore
Ambo – Ambulance
Arvo – Afternoon
Kindie – Kindergarten
Maccas – McDonald’s
Bikie– I centauri che guidano le Harley Davidson, che in Australia sono spesso identificati con i gangster
Brekkie– Breakfast
Brizzie–Brisbane, città del Queensland
Lippie – Lipstick
Mash– Mashed potatoes, purè
Mozzies– Mosquitoes
Pokies– Poker machines
Hobo – Homeless
Woolie’s – Woolworths, una delle due principali catene di supermercati
Bottle o’ – Bottle Shop, rivendita autorizzata di alcolici
Smoko – Pausa sigaretta e spuntino. Si usa in campagna per spezzare la lunga mattinata lavorativa.
Trackie – Track suite
Uggies – Stivali Ugg
Ma alcune tra le espressioni gergali più comuni in Australia non sono per forza abbreviazioni. Ad esempio una tiny, la lattina di birra, si differenzia dalla stubby, la birra in vetro. Quest’ultima è tenuta in fresco dallo stubby holder, una sorta di calzino in gomma piuma che mantiene la birra a una temperatura bevibile, nonostante l’afa australiana. Una cuppa è una tazza fumante di tè o caffè. L’esky, che nel resto del mondo anglofono si chiama coolbox, è un piccolo frigorifero da pic-nic, che può contenere delle snagns, salsicce.
Es. “Can you bring the esky to the barbie? I wanna cook some snags!”
No worries, più raramente sostituito con no dramas, è l’ubiqua espressione per dire “non ti preoccupare”. Anche il verbo to reckon, praticamente in disuso nel resto del mondo anglofono, è presentissimo nella quotidianità australiana.
What do you reckon? Cosa ne pensi?
You reckon? Tu credi?
Mentre right on, che a un orecchio non allenato può suonare come right-do, significa “OK, I should be right”.
Invece too easy, letteralmente “troppo facile”, si usa per dire “tranquillo, me ne occupo io”.
L’arrivederci informale si dice catch ya later!, “ci vediamo dopo!”.
Un bogan è un australiano provinciale, che viene dall’Outback e si veste ed esprime in modo volgare, mentre un blocke è semplicemente un tizio, quello che in Inghilterra e negli Stati Uniti verrebbe definito guy. Mentre mate è l’inafferrabile modo australiano di apostrofare chiunque. Nonostante sia comune anche in Inghilterra, in Australia è usato con più enfasi. Gli australiani spesso colorano la fine della frase con un lungo e stiracchiato “maaaaate” (che letteralmente significa amico, fratello ma anche il più gergale “zio”), che comunica amicizia e instaura un tono informale nella conversazione. A volte lo usano anche per iniziare ad effetto una frase.
“G’day Mate, how ya going?” Buongiorno Zio, come stai?
“Mate, you can’t drive havin’ drunk so many beers. Be serious.” Ascolta, non è il caso di guidare dopo così tante birre. Fai il bravo.
A proposito di alcol, in Australia in molti ristoranti è possibile la formula BYO – Bring your own [drink], ovvero il costume di portarsi il vino o la birra da casa nei ristoranti che non possiedono la licenza di vendere alcolici.
Per concludere, non possiamo non citare alcune tra le molte parole australiane che derivano dalla lingua aborigena. I Billabong, ad esempio, sono le pozze d’acqua che si creano nel letto dei fiumi in secca. I dingo sono i cani selvatici, che come i canguri, i wallaby, i vombati e i pesci barramundi hanno nomi di derivazione aborigena. Anche il nome femminile Kylie deriva dalla lingua aborigena (in Noongar significa “gettare un bastone”). Non sono da meno molti nomi di località e fiumi, come Woolloomooloo, l’onomatopeico quartiere di Sidney, il Fiume Murrumbidgee e il celeberrimo parco nazionale di Uluru e Kata Tjuta, meglio conosciuto come Ayers Rock.
Qui a Eurologos Milano non traduciamo specificamente in o dall’inglese australiano, ma è importante tenere conto delle varietà regionali di ogni lingua. Ad esempio, la distinzione tra British English e American English è all’ordine del giorno. Molto spesso lavoriamo su testi destinati a entrambi i mercati e dobbiamo adattare le traduzioni a seconda del paese.
Questo ulteriore passaggio nella traduzione di un documento si chiama localizzazione, un adattamento linguistico e culturale che rende il testo più fruibile dai destinatari di una specifica area linguistica. Si tratta di un valore aggiunto reso possibile anche grazie al nostro doppio controllo madrelingua.
Se volete saperne di più sull’Australia, o per caso avete bisogno di materiale a riguardo, qui, qui e qui trovate le presentazioni di un corso sulla Vita nel Down Under che ho tenuto lo scorso gennaio presso la
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