L’indice di toccabilità delle persone è il risultato di uno studio condotto da un gruppo di cinque ricercatori, esperti di psicologia e neuroscienze, di alcune università finlandesi e inglesi. Per raccogliere i dati dello studio, i ricercatori hanno contattato 1.368 persone in cinque paesi diversi (Italia, Regno Unito, Finlandia, Russia e Francia), con l’obiettivo di misurare la disponibilità delle persone a farsi toccare da altri individui.

Grazie a uno strumento online, i ricercatori hanno mostrato delle figure umane ai vari soggetti, chiedendo loro di colorare con il mouse le parti del corpo in cui avrebbero accettato di farsi toccare senza sentirsi in imbarazzo. Questa operazione è stata eseguita varie volte, considerando ogni volta un membro diverso della rete di rapporti sociali del soggetto, come per esempio il partner, i genitori, gli zii, gli amici, fino ad arrivare agli sconosciuti.

Mettendo insieme tutti i risultati di questo esercizio, è venuta fuori questa immagine:

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Con una scala cromatica che va dal bianco al nero, passando per il giallo e il rosso, questa immagine mostra come più ci si allontani nella scala delle relazioni sociali, più alcune zone del corpo diventino tabù. La prima figura a sinistra, infatti, mostra come una persona sia mediamente disposta a farsi toccare ovunque dal proprio partner (parti in bianco e giallo), mentre la figura relativa agli sconosciuti, l’ultima a destra, è molto più nera (aree tabù).

Come ci si poteva aspettare, le mani, che rappresentano spesso il primo contatto con uno sconosciuto, sono le aree meno tabù, al contrario dei genitali, che nelle figure qui sopra sono quasi sempre colorati in nero.

Potrebbe sembrare una conclusione scontata, mail merito di questo studio è quello di aver dato una misura ben precisa a questa tendenza comportamentale: l’indice di toccabilitià, o touchability index, un valore calcolato in base al numero di pixel che i soggetti hanno colorato nelle figure descritte sopra.

Mettendo insieme tutti i dati in questa mappa corporea, sono venute fuori alcune piccole sorprese. Il prof. Robin Dunbar del dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford, uno degli autori dello studio, si è mostrato sorpreso di come gli uomini fossero più refrattari al contatto rispetto alle donne, stupendosi anche di come la testa fosse per gli uomini un’area quasi tabù.

Data la diversa provenienza geografica dei soggetti che hanno partecipato allo studio, i ricercatori hanno aggregato i dati raccolti in base alla loro nazionalità, ottenendo i risultati mostrati nello schema qui in basso:

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Sull’asse orizzontale c’è il grado di relazione tra gli individui (0 = sconosciuti, 10 = partner), mentre sull’asse verticale c’è l’indice di toccabilità.

Così come vuole lo stereotipo, gli inglesi sono molto poco propensi al contatto fisico, con un indice di toccabilità che rimane basso anche con il proprio partner. Al contrario, è stata una sorpresa notare come gli italiani non siano i primi in questa classifica, ma rimangano dietro Russia e Francia. La nazione con maggiore disponibilità al contatto fisico, invece, è stata la Finlandia.

Quando incontreremo un inglese, che sia amico o sconosciuto, ricordiamoci di non abbracciarlo calorosamente come faremmo con il nostro amico finlandese.

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