Negli ultimi due anni la domanda globale di intrattenimento online è aumentata vertiginosamente. Il pubblico di tutto il mondo si è lanciato sui servizi di streaming che offrono contenuti on-demand, e quando si tratta di intrattenere un pubblico globale, l’aggiunta di contenuti multilingue è fondamentale. La piattaforma americana Netflix, una delle più usate per contenuti on-demand, offre i suoi contenuti in ben 27 lingue.

Come funziona il sistema di traduzione di Netflix?

Le operazioni di sottotitolazione vengono gestite attraverso uno strumento creato ad hoc per Netflix, “The Originator”, spiega Eva Raimondi, Project Manager del team di localizzazione dei contenuti. Originator è un hub per project manager, traduttori e fornitori che include un ambiente per creare la sottotitolazione. Rispetto ad uno strumento di traduzione digitale standard, Originator ha varie funzionalità aggiuntive. Ad esempio, lo strumento permette di impostare una velocità di lettura custom e che consente ai traduttori di rivedere le annotazioni incluse nel testo originale e di cercare episodi correlati, spiega Raimondi.

Quali sono le principali sfide per la traduzione di contenuti globali così ampi?

Alcune delle sfide nel tradurre e localizzare contenuti per un’audience così varia includono la scelta di utilizzare o meno l’inglese come la lingua principale, come tradurre gli insulti e il turpiloquio e come gestire la presenza di contenuti testuali all’interno delle immagini. Per quanto riguarda la tecnologia linguistica, Netflix utilizza la tecnologia di sintesi vocale per la creazione di template in inglese e le nuove possibilità offerte dalla traduzione automatica vengono vagliate continuamente.

Quali frontiere per l’espansione di Netflix nel mercato cinese?

Alla domanda se Netflix abbia intenzione di espandersi in Cina, Kathy Rokni, direttore della globalizzazione del colosso dello streaming online, ha affermato che sebbene l’interfaccia utente e il contenuto di Netflix siano disponibili in cinese tradizionale e semplificato, “al momento abbiamo motivi geopolitici per non essere presenti in Cina. Per espandersi nel mercato cinese bisogna infatti rispettare vari requisiti che non si allineano con la nostra strategia.”

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