I traduttori che lavorano in entrambe le direzioni sono generalmente bilingui. Si tratta di professionisti che prendono sul serio il proprio lavoro e studiano continuamente per mantenersi al passo rispetto all’evoluzione delle proprie lingue di lavoro, specialmente di quella con cui sono meno contatto. Tuttavia, essere bilingui non sempre è sufficiente per essere bravi traduttori, così come essere traduttori madrelingua non implica essere efficaci in maniera bidirezionale.
L’importanza della cultura nella traduzione
Qui sul blog di Eurologos abbiamo parlato spesso dell’importanza della localizzazione dei contenuti. La cultura è un elemento fondamentale nell’equazione della traduzione. In Translation Studies, Susan Bassnett, teorica della traduzione, fa un’elegante analogia:
“Nello stesso modo in cui il chirurgo, operando un cuore, non può trascurare il corpo che lo circonda, così un traduttore che lavora un testo decontestualizzandolo dalla cultura, lo fa a suo rischio e pericolo.”*
Ciò significa che il traduttore non solo deve avere la padronanza assoluta della lingua del proprio pubblico di destinazione, ma anche una comprensione intima della cultura di quel pubblico. Perché ciò avvenga, solitamente è necessario che un traduttore sia nato e cresciuto immerso nella lingua e nella cultura target fin dalla nascita.
Molti clienti danno per scontato che un traduttore possa lavorare egualmente in passiva e in attiva, e molti traduttori sul mercato sfruttano questa credenza a proprio favore per poter tradurre più contenuti. Dato che il cliente non è sempre competente in materia di traduzione né abbastanza fluente nella lingua di destinazione, il lavoro di questi professionisti viene tendenzialmente apprezzato e gli inevitabili errori passano inosservati. Tuttavia, che si tratti di errori evidenti o marginali, di natura grammaticale o culturale, il madrelingua destinatario del testo li noterà sicuramente.
Noi di Eurologos-Milano abbiamo un sistema di traduzione e un ciclo di qualità certificato ISO che fa si che ogni testo venga tradotto e revisionato da un madrelingua. Puntiamo ad affinare il nostro mestiere nelle nostre lingue di destinazione e lasciamo l’altro lato della medaglia ai veri esperti: i madrelingua.
*“In the same way that the surgeon, operating on the heart, cannot neglect the body that surrounds it, so the translator treats the text in isolation from the culture at his or her peril”, in Translation Studies, quarta edizione, 2014: pag. 25.