In un suo articolo, Serena Danna racconta che “in Norvegia una donna studia in media per 18 anni e vive fino a 83. L’83% delle norvegesi fa uso di contraccettivi e solo una su 175 perderà il proprio bambino prima che compia cinque anni, mortalità infantile minima. Una donna afghana non supera in genere neppure le scuole elementari e vive solo fino a 45 anni. Meno del 16% di afghane ha accesso alla contraccezione, e un bambino ogni cinque muore prima di arrivare al quinto anno di età, come nell’Europa di un tempo”.
A tale proposito, richiamando altresì il progetto dell’organizzazione umanitaria Save the Children, “Leggere Ai Bambini”, che da dieci anni alfabetizza le madri, la giornalista ci ricorda che “mamme informate e capaci almeno di leggere e scrivere sapranno comprendere le diagnosi del pediatra e somministrare le medicine secondo una ricetta, mantenendo igiene migliore. Un libro vale spesso più di un antibiotico”.
Questo significa che “per avere più bambini occorrono più Welfare […], ma anche più sostegno culturale alle madri. […] Perché nei paesi dove il Welfare funziona […], le donne continuano a studiare, magari anche dopo la ninna nanna o una cena a lume di candela. E i bambini a nascere”. I dati dell’Ocse non sono incoraggianti in tal senso, dal momento che attestano che le più colpite dalla crisi economica sono le donne – spesso le prime a perdere il lavoro o l’accesso all’istruzione universitaria.
In Italia, al di là delle difficoltà oggettive poste dall’attuale crisi economica, secondo gli studiosi è necessario “intervenire sia sul versante monetario sia su quello dei servizi” per creare condizioni più favorevoli alla maternità. Un’ipotesi irrealizzabile?! Se è vero che l’Italia non brilla in fatto di Welfare e sostegno culturale alle donne/madri, è altrettanto vero che alcune realtà aziendali – tra cui Eurologos Milano – si muovono in controcorrente, distinguendosi per l’importanza attribuita alla donna in quanto tale (basti ricordare che in ufficio siamo 8 donne su 11 membri dello staff) e alla cultura più in generale.
Tra i numerosi impegni di Eurologos Milano si annoverano i corsi di aggiornamento che l’azienda sponsorizza periodicamente su richiesta dei propri collaboratori o su proposta dei nostri responsabili (seminari su traduzione e nuove tecnologie, corsi di traduzione specializzata e veri e propri corsi di lingua straniera in Italia e all’estero), la pluriennale collaborazione con il mondo dell’Università (convenzioni per stage interni, ma anche giornate in presenza presso istituti universitari e di formazione) e, più di recente, il Diritto allo studio concesso a Marika (dipartimento di traduzione) sotto forma di permessi retribuiti per la frequenza e la preparazione agli esami del corso di Laurea Magistrale in Scienze del Linguaggio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia dal 2010. Si tratta certo di una grande sfida per la nostra studentessa-lavoratrice nonché futura mamma, ma l’effettiva realizzabilità di un progetto di questo tipo è anche merito del sostegno incondizionato di Matteo, Dario ed Enrica (e dell’Amministrazione!) e dell’importanza da loro attribuita alla cultura e al lifelong learning.
Tornando all’articolo, “per risparmiare con eleganza sui regali di Natale, potremmo [donare] libri a mamme, figlie, nonne, sorelle, fidanzate, mogli, colleghe e amiche […]. Un titolo* che faccia pensare al futuro, all’intelligenza e alla felicità. Perché se solo imparando a leggere una mamma povera salva il figlio, la scrittrice Virginia Woolf suggeriva che solo imparando saremo infine felici, tutti, donne e uomini, noi umani”.
*Per esempio il Librosolidale 2011