Luci e colori omaggiano il  giornalismo

Wes Anderson ci ha abituato con il suo cinema a un’estetica molto precisa, ormai inconfondibile, che ritroviamo anche nel suo ultimo “The French Dispatch”. Ancora una volta è riuscito a ricreare un piccolo mondo fuori dal tempo, complesso e dettagliatissimo, che osserviamo con il senso di meraviglia di un bambino che si mette ad ascoltare una storia. 

I suoi colori sono i più intensi, la sua luce la più accesa, la composizione di ciascuna inquadratura accuratamente studiata, quasi maniacale: è una realtà esagerata, eppure raffinata e minimalista, con un fortissimo senso teatrale, ma allo stesso tempo è esperienza estremamente cinematografica. I film di Wes Anderson appaiono spesso come dei diorami viventi. E fanno venire voglia di immergersi in questo mondo a tinte pastello, oggi ancora di più perché la voglia di evadere, di esplorare e tornare a viaggiare è prepotente. 

Qualcuno ha provato, e con successo, a intraprendere questo viaggio: Wally Koval ha aperto il profilo Instagram @accidentallywesanderson, raccogliendo gli scatti di location “alla Wes” e invitando i suoi seguaci a fare altrettanto. La pagina ha rapidamente superato il milione e mezzo di follower. Ne esce una raccolta suggestiva e rocambolesca di istantanee che spaziano dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Oriente all’Africa, luoghi lontani tra loro ma con in comune i tratti tipici dell’estetica di Anderson: inquadrature simmetriche, visioni prospettiche estreme, colori dalle sfumature agrodolci e vagamente rétro. 

Una raccolta di storie e luoghi

Da questo progetto nato dal cinema e passato attraverso i social è nato anche un libro pubblicato in Italia da Il Saggiatore, il cui titolo è “Wes Anderson, quasi per caso”.  

Un bellissimo invito al viaggio in luoghi realmente esistenti, un esercizio divertente che ci può insegnare a osservare quello che ci circonda con un occhio più attento ai dettagli, alle combinazioni di colori che possono sorprenderci, agli equilibri e simmetrie di edifici insospettabilmente attraenti, alla ricerca della bellezza dove non ci si aspetta di trovarla. E quanto bisogno ne abbiamo?  

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