Mentre gli occhi del mondo (ok, purtroppo gli occhi degli italiani questa volta molto meno…) sono rivolti ai campi da gioco in Qatar per gli inusuali Mondiali di calcio invernali del 2022, il colosso degli snack Frito-Lay (gruppo PepsiCo) ne ha approfittato il 15 novembre per lanciare uno spot, girato dall’illustre Michael Bay, che ci interessa per diversi motivi.

Sicuramente perché parla di calcio e di Mondiali, e pur non essendo protagonisti ne siamo pur sempre appassionati… Ma soprattutto, in modo spiritoso e divertente, ci ripropone un dibattito sportivo spesso acceso e che continua a imperversare: perché è football in tutto il mondo ma è soccer negli USA?

Frito-Lay, per rispondere a questa domanda, invita due leggende dello sport: lo statunitense ex giocatore di football americano Peyton Manning e il londinese ex capitano della nazionale inglese David Beckham per risolvere una volta per tutte questo dibattito.

Invece no, una risposta definitiva non viene stabilita, ma possiamo nel frattempo goderci questa divertente diatriba terminologica, che per noi, fuori dagli inglesismi, resta “calcio”. 

Dove tutto ebbe inizio 

La storia del calcio risale a centinaia di anni fa e le sue regole furono codificate per la prima volta nella seconda metà del XIX secolo in Inghilterra. In quel periodo, ogni college inglese giocava la propria versione del calcio, creando confusione tra i giocatori delle varie scuole. 

La codificazione moderna del calcio sembra risalire a un lunedì mattina del 1863, quando i rappresentanti di una dozzina di squadre di calcio si riunirono alla Freemasons’ Tavern di Londra per stabilire delle regole comuni per lo sport che praticavano, chiamato genericamente “football”. 

Alla riunione finale, tuttavia, si creò una scissione quando il rappresentante di Blackheath votò contro la richiesta dei delegati che chiedevano di vietare l’hacking (calcio negli stinchi) e la corsa con la palla nelle mani, caratteristiche tradizionali della Rugby School. Così, pochi anni dopo (nel 1871), un altro gruppo di squadre stabilì le regole di uno sport alquanto simile al calcio che era più in voga presso la scuola di Rugby e prevedeva – come probabilmente avrete intuito – la possibilità di usare le mani per toccare il pallone. 

“It’s football, not soccer”  

Stabilite le regole, tra cui quella che vieta ai giocatori di tirarsi dei calci e di toccare la palla con le mani, i rappresentanti decisero di fondare un’associazione che riunisse tutte le loro squadre: la Football Association (F.A.). 

“Soccer” deriva proprio da “soc” di “association” a cui si aggiunge il suffisso “-er”, elemento tipico della lingua inglese usato per identificare i vocaboli riguardanti una professione o un lavoro. 

Coniata e usata informalmente in Inghilterra per diverso tempo, la parola “soccer” si diffuse poi in Nordamerica, dove veniva usata per distinguere le regole dello sport della F.A. da un altro: un ibrido tra rugby e calcio che diventò quello che oggi chiamiamo football americano. 

Sia il calcio che il football americano sono figli degli sport praticati dalla borghesia inglese all’inizio del Novecento, che da lì si diffusero dall’altra parte dell’Atlantico. Gli americani chiamarono la loro versione genericamente “football” e per descrivere la versione britannica usarono il termine “soccer”. 

Secondo Stefan Szymanski, professore all’Università del Michigan, «gli americani continueranno a chiamare “soccer” il gioco che tutti gli altri chiamano “football”, e non per qualche forma di perversione, ma per la necessità di distinguerlo dal loro gioco preferito: il football americano». 

 

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