Milano si sa, può piacere o non piacere, io ci sono nato, ci vivo, ci lavoro. Mi piace nonostante tutto. New York invece, non raccontiamoci bugie, piace a tutti. Ho visto New York la prima volta nel Gennaio del 1998 e mi ha folgorato, ma in occasione del mio ritorno nella grande mela pochi giorni fa per la presentazione di Eurologos Milano alla New York University ho notato ovviamente qualche “piccolo” cambiamento e da milanese imbruttito a New York non potevo non raccontarvelo:
La High Line
è un parco lineare realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata chiamata West Side Line. In pratica immaginatevi se decidessero di chiudere la circolazione sul Ponte della Ghisolfa, la aprono ai pedoni, ci mettono 4000 piante, ci fanno un orto cittadino, ci appoggiano sopra 4 o 5 sculture moderne e in un attimo la zona della circonvallazione le cui case si affacciano sui gas di scarico delle auto che sfrecciano a tutte le ore si rivaluta del 100%.
Il Meatpacking District
prende il suo nome dagli stabilimenti di lavorazione della carne che affollavano questo quartiere. Stiamo parlando della zona più trendy della città che di sera si popola di editori, modelli e modelle e star con ristoranti alla moda, club esclusivi e negozi di tendenza. In pratica immaginatevi se decidessero di trasformare la zona del mercato all’ingrosso delle carni o anche quella del pubblico macello di via Lombroso trasformandola in botteghe a cielo aperto e ristoranti a pochi passi dalle sale da dove provengono i migliori tagli appena porzionati. E la zona si rivaluta del 100%.
I cani
Belli, puliti, ordinati. Sembrano i protagonisti di un film, quasi sempre identici o simili nei tratti ai loro padroni i cani newyorkesi non si possono accarezzare, si fanno guardare e basta. Aree dedicate (mi ha colpito Tribeca Big Dog Run -solo per cani oltre i 10 chili di peso- e Tribeca Small Dog Run per i cani di taglia piccola) e spazi urbani a loro perfetta misura. Immaginatevi a Milano un’area cani attrezzata con percorso agility, aree ombreggiate per gli accompagnatori e soprattutto divise tra cani di piccola taglia e cani di grossa taglia. Sarebbe la felicità di grandi e piccini (intendo i cani non i padroni!).
Central Park, un parco nella città
Aperto dalle 6 del mattino all’1 di notte 365 giorni all’anno. Un luogo incantevole, un polmone verde che fa respirare la città, sempre più bello, tenuto sempre meglio grazie a una manutenzione all’ennesima potenza, a giardinieri meticolosi, ad agronomi esperti e a semplici cittadini che hanno un grande senso di rispetto per la “cosa pubblica”. Un bosco cittadino dove si può correre, fare una passeggiata, portare i bambini a giocare in uno dei tanti playground o fare un giro in bicicletta in tutta tranquillità. Immaginatevi le tante zone di Milano dove aree dismesse potrebbero essere sistemate a verde o che vi piacerebbe venissero convertite in un parco giochi o in una pista ciclabile.
Il One World Observatory
Situato nel One World Trade Center, nato sul sito dove sorgevano le Torri Gemelle, offre una vista straordinaria sulla città e un panorama mozzafiato a 360°dai suoi 541 metri di altezza. L’edificio è il quarto grattacielo più alto del mondo e il più alto dell’Emisfero occidentale. Non si può provare la stessa emozione altrove, ma se solo valorizzassimo al meglio il patrimonio culturale che abbiamo qui a Milano potremmo facilmente immaginare di essere arrivati in alto anche noi.
Chiudo le mie riflessioni newyorkesi con una lode alla New York University: tra gli spazi a disposizione per studiare, la varietà delle materie nei dei piani di studio delle varie facoltà, l’accoglienza che ci è stata riservata, i docenti che abbiamo conosciuto, la simpatia degli studenti che ci hanno pazientemente ascoltato vien voglia di mettersi a studiare ancora.