Lo scorso venerdì 25 e sabato 26 maggio, ho avuto l’opportunità di partecipare al workshop “Microsoft® Translator Hub – from your past translations to your new machine translation system” organizzato dal Laboratorio di Terminologia e Traduzione Assistita della SSLMIT di Forlì.

 

Federico Garcea, relatore del workshop e sviluppatore di Microsoft® Translator Hub (ancora in versione beta), presenta il nuovo prodotto del colosso americano, che tenta, in maniera non concorrenziale con i software di traduzione assistita (CAT), di guadagnare la sua parte di mercato nell’universo della traduzione automatica (MT).

 

 

 

Microsoft® Translator Hub, in pratica, permette ad ogni utente di lavorare su uno o più Progetti e ogni Progetto ha un sistema di traduzione automatica per una coppia di lingue. Un progetto è uno spazio in cui si costruisce, addestra, si testa e si migliora un sistema di traduzione assistita attraverso i dati caricati che possono essere segmenti ‘paralleli’ o monolingue. Il sistema, dunque, assorbe i testi d’addestramento (“training set”) per costruirne dei modelli statistici, ne calibra (“tuning set”) una porzione specifica e traduce una lista di frasi per valutarne l’efficacia nella lingua di destinazione (“testing set”). Alla fine del processo, una sola versione può essere pubblicata (“deployed”) per essere visibile all’esterno e utilizzata da Hub per tradurre semplici frasi, dai CAT per tradurre interi documenti, dal Widget per tradurre pagine web.

 

L’integrazione con CAT tool, supportando formati come .tmx e .txt, oltre a .html, .docx e .pdf, agevola la gestione in ambienti di sviluppo estesi.

 

Scenari adattissimi all’utilizzo di Microsoft® Translator sono quindi blog, bollettini di sicurezza o forum di discussione ma, anche in questi casi, alla machine translation deve sempre associarsi il supporto di professionisti in grado di effettuare interventi di post editing.

traaduautomati

In definitiva, l’obiettivo di Microsoft® Translator è quello di creare un sistema on-line semplice, gratuito e intuitivo in grado di fornire servizi di traduzione automatica per gli utenti finali, le imprese e i webmaster.

 

Microsoft® Translator permette agli utenti di accedere a un’enorme mole di testi paralleli multilingui in formato digitale e, con l’utilizzo di modelli statistici, che facilitano il reperimento di un elevato numero di occorrenze, di addestrare un sistema in grado di riconoscere le strutture morfosintattiche di una lingua e riprodurle istantaneamente in un’altra.

 

A Google Translator va il merito, anch’esso favorito dalla sua posizione leader nella raccolta e classificazione dei dati web, di aver condotto la traduzione automatica alla portata di ogni utente.

 

L’usabilità e la gratuità hanno senza dubbio contribuito a diffondere tali tecnologie ma, allo stesso tempo, a mostrarne le lacune e le incongruenze.

 

Il traduttore automatico non è mai completamente efficace poiché ignora l’uso selettivo della lingua e rischia di nutrirsi dei propri stessi errori proponendo traduzioni errate che, se utilizzate in maniera acritica (ad esempio, nella traduzione automatica dei siti), finiscono per annullare il giusto significato a favore di quello sbagliato.

 

 

 

L’evento gratuito e con l’intento di sondare l’opinione degli addetti ai lavori ha lasciato più dubbi che certezze sul futuro di tali tecnologie e sull’utilizzo delle stesse nel settore professionale della traduzione. L’esperienza del workshop è stata, a mio parere, estremamente positiva e ricca di nuovi spunti; approfitto, infine, per inviare un carissimo saluto a tutti i partecipanti e ancora molti complimenti ai relatori e organizzatori per la grande professionalità, preparazione e accoglienza.

 

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