glocalIl termine “glocalizzazione” è “composto di glo(balizzazione) e (lo)calizzazione, sul modello dell’ingl. glocalization (1999)” e si riferisce alla “diffusione su scala mondiale, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, di elementi culturali, idee, stili di vita propri di realtà locali”. È altresì definito come “strategia economica e politica volta a correggere gli aspetti più problematici della globalizzazione, sfruttandone le opportunità per valorizzare a livello mondiale il ruolo di governi, mercati o imprese locali”[1].

A questa prima descrizione è opportuno associare il contributo di Roland Robertson, professore di Sociologia all’Università scozzese di Aberdeen, secondo cui “la dimensione locale e globale non si escludono, anzi la globalizzazione ha un senso se viene colta nei fatti locali e se i fatti locali, lungi dall’essere visti come puro effetto della globalizzazione ne rappresentano una contestualizzazione specifica[2]”.

Trattandosi di una terminologia (es. “locale”, “globale”, “glocale”, “localizzazione”, “globalizzazione”, “glocalizzazione”) riferita a un insieme assai ampio di fenomeni, si ritiene necessario fare chiarezza in merito all’utilizzo del concetto di “glocalizzazione” nell’ambito della traduzione e, nello specifico, del gruppo Eurologos.

Il blog corporate di Eurologos ci ricorda a più riprese che “il termine “glocalizzazione” è sempre più usato” e che, nei soli tre anni compresi tra il 2003 e il 2006, ha “aumentato di circa 25 volte la sua frequenza: da 6.854 a 168.571 occorrenze” [3].  Lo stesso gruppo Eurologos lo utilizza nelle sue comunicazioni “e non a caso: è la parola chiave del suo posizionamento professionale, basato sul principio inevitabile di produrre e pubblicare testi multilingui nelle sue sedi situate “là dove le lingue sono parlate” […] poiché è solamente “in loco”, nelle proprie sedi che è possibile controllare e garantire la qualità linguistica e grafica”[4].

Grazie, quindi, a una struttura multinazionale delle sedi, il gruppo Eurologos e con esso, Eurologos-Milano, garantisce la localizzazione e, allo stesso tempo, la globalizzazione della comunicazione multilingue, del prodotto-lingua. Questa duplice operazione è chiamata “glocalizzazione” e per una sintesi schematica del principio così come concepito dal gruppo Eurologos, si rimanda alla sezione “Localizzazione dei prodotti e della comunicazione” del sito corporate [5].

[1] Definizione Devoto-Oli 2008

[2] Dal sito Utopiconlus https://www.utopie.it/mondialita/dizionario_della_globalizzazione.htm

[3] Da Eurologos Glocal e-Magazine, articolo di marzo 2006: https://www.glocal.be/it/marketing-e-pubblicit%C3%A0/il-termine-%E2%80%9Cglocalizzazione%E2%80%9D-aumenta-di-5-volte-la-sua-frequenza

[4] Da Eurologos Glocal e-Magazine, articolo di settembre 2003: https://www.glocal.be/it/istruzione-e-cultura/il-termine-glocalizzazione-sempre-pi%C3%B9-usato

[5] Da cui è tratta anche l’immagine di questo articolo.

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