«Certo che se fossero tutti come lei, Dott. Bertolesi… nel senso che oggi ci ha fatto una lezione sulla passione per la propria professione…»

 

 

 

dario uniPiù o meno con queste parole il Professor Bertaccini della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Forlì chiudeva, venerdì 9 marzo 2012, il mio intervento al Career Day, giornata organizzata dalla Scuola per permettere ad aziende e giovani talenti (studenti e neolaureati) di incontrarsi. Che bella soddisfazione! Soprattutto per i presenti, aggiungo io, che hanno avuto modo di ascoltare da vicino e di confrontarsi con il mondo del lavoro, sebbene Eurologos Milano ne rappresenti solo una parte. Un incontro interessante che nasce da un tentativo molto pratico di affrontare con gli studenti la distanza che esiste tra il mondo dell’Università e il mercato del lavoro attraverso la mia esperienza «sul campo» all’interno del Gruppo Eurologos, con particolare riferimento alla realtà aziendale della sede di Milano. L’intervento era rivolto in primo luogo ai professionisti della traduzione, allo scopo di avvicinare l’universo della formazione e della ricerca a quello della produzione: la diffusione della cultura professionale, infatti, dovrebbe costituire una delle prime missioni di qualunque impresa moderna.

 

 

 

I volti entusiasti dei partecipanti mi hanno trasmesso molta fiducia e, allo stesso tempo, mi auguro di aver dato loro gli spunti necessari per affrontare la professione con la massima determinazione, ma anche con tanta passione. Mi son permesso di dire loro che, al di là delle loro indubbie capacità, devono essere disposti a imparare, che non devono mai perdere la curiosità e l’attenzione in quello che fanno, che devono essere preparati e orientati alle nuove tecnologie (CAT Tools). In breve, devono sentirsi dei professionisti capaci di mettersi in gioco, perché il mercato lo esige. Però li ho anche tranquillizzati, suggerendo loro di declinare quei lavori che richiedono di tradurre 10 cartelle per l’indomani in una lingua non nativa…

 

 

 

Tutto ciò per portarli a riflettere sull’importanza della comunicazione multilingue e sulla realtà globale del mondo che li circonda. Occorre reinterpretare il concetto di comunicazione. Ogni impresa, sia essa locale o multinazionale, deve cambiare le proprie strategie di produzione e di vendita: i mercati internazionali della domanda e dell’offerta sono già entrati in competizione radicale. I paesi emergenti a basso costo di produzione sono diventati molto concorrenziali persino per prodotti di qualità: il mondo intero si è praticamente uniformato e i mercati, anche i più locali, si differenziano soltanto da un punto di vista geostilistico o di geomarketing.

 

 

 

Il Gruppo Eurologos, con le sue sedi situate in 4 continenti, aiuta le imprese moderne a globalizzare le loro produzioni e le loro vendite e ad adattarsi a queste realtà. Tutte le imprese di servizi linguistici monolocalizzate in un solo paese, invece, si trovano nell’impossibilità strutturale di fornire servizi globalizzati. In effetti, come poter assicurare ai clienti moderni servizi multilingui e geostilisticamente probanti o servizi d’adeguamento culturale dei prodotti ai mercati target del pianeta, senza prima disporre di altrettante sedi situate in loco? Nel 2012, Eurologos celebra i suoi 35 anni di vita e i primi 15 anni della sua rete di sedi multinazionalizzate. Questa la carta vincente che il Gruppo Eurologos presenta ai suoi clienti come fornitore già glocale: globale e locale al contempo, grazie alle sue sedi operative nei mercati più importanti del mondo.

 

 

Alla fine della mia presentazione un gruppo di almeno 50 studenti si era radunato per incontrarmi nell’area dedicata alle aziende: non sono sicuro di averli convinti, ma ho certamente contribuito ad alimentare la loro curiosità e a infondere passione nel loro lavoro.

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